Parole, parole, parole

L’attirerò nel deserto e parlerò al suo cuore…
È una delle frasi più belle della Bibbia a mio parere, nel libro del profeta Osea, di un Dio innamorato che vuole riconquistare il cuore della sua amata, il popolo di Israele e che in questo particolare caso è rappresentato da… una prostituta. E perché lei torni a lui, la porta nel deserto per parlarle.
Deserto e parola sono intimamente legati.
Il deserto, luogo dell’incompiutezza, dell’inospitalità, luogo delle belve e della morte, è scelto da Dio per condurre il suo popolo alla conoscenza di Sé e di se stessi (scegliete voi in quale ordine ciò si compia).
Il popolo ebraico che lascia l’Egitto arriva nel deserto e si installa nel deserto.
Il deserto nella Bibbia è il luogo della negatività, il deserto non produce.
Eppure lì Dio si rivela.
Il deserto in ebraico si chiama midbar, מדבר
Parola si dice dabar, דבר .
La parola ebraica midbar, tradotta con de-serto, significa in realtà “il posto della parola”.
Gli ebrei decidono di accamparsi nella parola. Vivere prima di tutto nella parola detta. Avere una responsabilità rispetto alla parola detta. Scommettere sul valore di ciò che esce dalla mia bocca.
La canzone dice “Parole…parole…parole…”
e se non fosse così?
E se la parola che dico diventa il luogo che devo abitare? Di cui prendere coscienza?
La parola è la prima tappa di questo popolo uscito dalla schiavitù; uno schiavo è muto, perché gli è imposto di non esprimersi.
Quando decido di parlare liberamente, questo è il primo atto da “non più schiavo”.
Allora: dare un valore alla propria parola. Presenza a me stesso e all’altro.
“E si accamparono nel deserto”dice la Bibbia. Si sono accampati nella parola, insieme e singolarmente. Hanno deciso di dare importanza alla parola che pronunciano.
Questo è il primo passo verso la liberazione.
Ed ecco che nella libertà del deserto Dio offre ad Israele, a persone ora libere (non impone, dunque ma offre) la sua Parola da abitare. Gliene offre 10 di parole (che noi chiamiamo impropriamente comandamenti).
Allora, in questi 40 giorni, vai nel deserto, nel posto della parola.
Ritirati nel deserto. Affinché qualcuno parli, fai spazio.
Socialmente, all’altro.
Spiritualmente, al Divino.