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Dichiarazione del Vescovo della Chiesa cattolica cristiana della Svizzera sulla situazione nella regione di Gaza e Israele

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«Cerca la pace e perseguila» (Salmo 34,15)
«Cerchiamo dunque ciò che porta alla pace» (Romani 14,19)
«Cercate la pace con tutti e la santità, senza la quale nessuno vedrà il Signore» (Ebrei 12,14)


Come vescovo della Chiesa cattolica cristiana della Svizzera, come successore nel ministero apostolico e come pastore cui è affidato il Vangelo della pace, mi sento in dovere di prendere posizione in modo chiaro e inequivocabile.

Guardo con profonda tristezza e grande sgomento alla lunga e persistente escalation della violenza in Israele, a Gaza e in tutta la regione.

Lamento profondamente la morte, la sofferenza e la distruzione che sono state inflitte alle persone in Israele, a Gaza e in tutta la regione.

Condanno con forza i terribili atti di terrorismo compiuti dai combattenti di Hamas il 7 ottobre 2023.

Condanno l’attuale pratica della punizione collettiva da parte delle autorità israeliane.

Il legittimo diritto all’autodifesa non deve mai trasformarsi in ingiustizia.

La protezione della vita umana e l’obbligo di rispondere delle proprie azioni nel quadro del diritto internazionale vincolante sono principi fondamentali che valgono per tutte e tutti.

I ripetuti attacchi contro istituzioni cristiane mi scuotono profondamente.

La mia solidarietà va alle comunità cristiane in Palestina, che in questo tempo offrono una testimonianza impressionante di fede e di fermezza.

Invito le nostre comunità a non lasciare sole le sorelle e i fratelli nella fede, sostenendoli con la preghiera d’intercessione, con donazioni e con aiuti concreti, e ad essere artefici di pace.

La dignità di ogni persona – indipendentemente dalla sua origine, religione o appartenenza politica – è inviolabile. Essa ha il suo fondamento nell’essere immagine di Dio. Chi viola questa dignità si pone contro l’amore di Dio e contro i fondamenti di un ordine giusto.

Mi oppongo con decisione a ogni forma di antisemitismo.

Mi oppongo con decisione ai pregiudizi anti-musulmani.

Il nostro legame profondo con il popolo ebraico resta incrollabile, proprio nei tempi di crisi.

Mi impegno per il dialogo, la riconciliazione e la custodia della storia comune.

Chiedo la cessazione immediata di tutte le ostilità, l’avvio di trattative di pace credibili, la liberazione incondizionata di tutte le persone sequestrate e l’accesso immediato e senza ostacoli agli aiuti umanitari per le aree colpite.

Mi impegno per la via della pace, della giustizia e della riconciliazione.

Sto dalla parte di tutte e tutti coloro che alzano la voce per la pace – persone ebree, musulmane e cristiane in Israele, in Palestina e in tutto il mondo.

Berna, 31 maggio 2025

Vescovo Frank Bangerter