Lettera pastorale per la Quaresima 2021 del Vescovo Harald Rein
Matrimonio per tutti. Andare avanti. Ma nel rispetto della Bibbia, della tradizione e di coloro che la pensano diversamente.
“Dio creò l’uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina. Dio li benedisse; e Dio disse loro: Siate fecondi e moltiplicatevi; riempite la terra, rendetevela soggetta.” (Libro della Genesi 1,27 e 1,28a)
Ai cattolici cristiani
Care sorelle e cari fratelli,
A causa della complessità, premetto la mia proposta di soluzione liturgica con riflessioni sui due seguenti temi:
- Di che cosa si tratta parlando del matrimonio per tutti nella nostra chiesa concretamente e di cosa non si tratta?
- Il significato della Bibbia e della tradizione per le nostre decisioni
1. Di che cosa si tratta parlando del matrimonio per tutti nella nostra chiesa concretamente e di cosa non si tratta?
Non si tratta della valutazione della sessualità
La Bibbia e la fede cristiana non sono ostili al sesso. L’astinenza sessuale permanente è data da Dio solo a pochissime persone. Secondo lo stato attuale della scienza, le preferenze sessuali sono una predisposizione. Vista in questo modo, la diversità degli orientamenti sessuali riflette la pienezza della creazione. I limiti che vengono posti sono condizionati da aspetti culturali, religiosi, ecc. e sono scelti dai singoli individui in libera responsabilità, a meno che non siano regolati dalla legge. Pertanto, per me, il tema del matrimonio per tutti non riguarda le forme di sessualità vissute, ma la questione a quale forma sociale di convivenza Dio dà risalto nella sua creazione. Per me questo è, secondo la Bibbia e la tradizione della Chiesa, il matrimonio tra uomo e donna inseriti nella famiglia con la missione creativa, di farsi la terra soggetta e di riprodursi. E quest’ultimo soltanto è previsto con la trasmissione naturale della vita. Tutte le altre forme sociali sono equivalenti, ma diverse. Esse naturalmente, possono essere anche una famiglia. Per me non si tratta di valutare, ma di chiedere come la Chiesa, in riguardo della Bibbia e della tradizione, tratta sensatamente nuove forme di vita che la Bibbia non conosceva.
Tutti gli esseri umani come immagini di Dio sono membri a pieno valore della Chiesa cattolica cristiana
Nouveau ÉvangileLa bipartizione degli esseri umani in uomini e donne oggi viene messa in discussione. Molti paesi riconoscono almeno tre generi nelle loro leggi, vale a dire femminile, maschile e diverso (non binario). Secondo le normative vigenti nella nostra chiesa, il sacramento del matrimonio è riservato alle coppie eterosessuali, mentre tutti gli altri possono celebrare una benedizione di partenariato. Ciò riflette fino ad oggi anche la regolamentazione statale in Svizzera.
La finora differenziazione si basa sia sul regolamento di diritto civile (matrimonio per coppie eterosessuali e registrazione di una unione per altri) ma anche sull’ipotesi teologica della creazione che tutto sia equivalente ma non identico.
In vista del matrimonio civile per tutti previsto adesso in Svizzera, l’attuale regolamento nella nostra Chiesa (sacramento del matrimonio e benedizione delle unioni) viene percepito da alcuni come discriminatorio. Essi auspicano un modulo di benedizione per tutti.
Ogni predisposizione ha i suoi vantaggi e svantaggi. Pertanto, non tutto è possibile nella vita
Nell’immagine cristiana dell’uomo fa parte il desiderio e il compito di condurre la propria vita in modo autodeterminata e responsabile. Contemporaneamente nell’autorealizzazione imbattiamo di fronte a vari tipi di limiti, sia esso ad esempio il talento, le condizioni sociali, il sesso e il sistema di valori da noi scelto (ad esempio: i dieci comandamenti, la monogamia, la fedeltà). Per questo, non tutto è possibile nella vita. Sono consapevole, che a nessun altro posso prescrivere cosa ha da pensare e da credere. Il medico e psichiatra Viktor Frankl dice: La morale e l’etica nel vecchio senso non esistono più. Esse sono ridefinite da ciò che l’uomo moderno fa e vuole fare e vede come il compimento dello scopo della sua vita. Ma la Chiesa nel suo “spazio di significato e di valore” non deve quindi seguire tutto. L’orientamento è la Bibbia e la tradizione.
2. Il significato della Bibbia e della tradizione per le nostre decisioni
Sulla prima pagina della lettera pastorale vedete raffigurato il nostro Evangeliario. È episodicamente documentato per iscritto e con illustrazioni che nei concili ecumenici e in altri sinodi dell’Oriente e dell’Occidente, era l’usanza di porre un Evangeliario su un trono vuoto al centro della riunione. Tramite questo simbolismo è stato testimoniato che in fine Cristo è il preside di questa riunione e non un imperatore, un papa, un patriarca, un vescovo, ecc. Ci sono ancheNouveau Évangile rappresentazioni in cui al posto di Cristo siede il Dio Padre stesso o lo Spirito Santo sotto forma di una colomba. Allo stesso tempo, però, il simbolismo è stato anche così interpretato che un sinodo non può decidere nulla che contraddica lo spirito della Bibbia e la tradizione della Chiesa. In uno dei concili ecclesiastici, i partecipanti Kyrillos e Tharasios dichiararono testualmente: «Il Santo Sinodo ha dato a Cristo il presidio.Abbiamo nominato Cristo presidente” Nelle fonti del IV secolo, il trono vuoto è inteso anche come riferimento all’attesa del Giudizio Universale. Come monito, per prendere Cristo risp. il Vangelo come orientamento in tutte le decisioni. Oggi, questo si esprime nella nostra liturgia in modo tale che l’Evangeliario viene portato in chiesa quando si entra e poi posto sull’altare. Questo ha senso nella normale funzione religiosa. In un sinodo, trovo più sensata l’usanza di posare l’Evangeliario su un ambone al centro della riunione. Alla consacrazione di un vescovo, due diaconi tengono l’Evangeliario aperto al disopra della testa della persona eletta al vescovato fino alla fine della preghiera di consacrazione.
Noi cristiani sappiamo tutto ciò che è importante su di Dio, lo Spirito Santo e Gesù Cristo dalla Bibbia. Noi possiamo ottenere la nostra comprensione del mondo e delle sue connessioni solo dalla Bibbia e dalla sua storia d’interpretazione nella tradizione della Chiesa.
Come cristiani, non crediamo nella Bibbia perché è la Bibbia, ma perché i suoi testi ci coinvolgono e ci appaiano evidenti nel contesto del nostro tempo. La Bibbia diventa sempre di nuovo la Parola di Dio, in cui lo Spirito Santo fa effetto nella Chiesa di Dio. Per questo la Bibbia e la tradizione formano un’unità. Allo stesso tempo, vale di accettare i limiti posti dalla Bibbia. Non possiamo decidere nulla in contrario. La lotta nella chiesa e tra chiesa e società su queste domande è per me “evangelizzazione”: essere chiesa nel mondo. Né la Chiesa può dominare la società. Né la società può prescrivere alla Chiesa cosa essa ha da benedire e come. La Chiesa può solo essere di esempio nella fede (la nostra visione di matrimonio e famiglia) nel senso di una funzione lievitante che permea la società dall’interno. Pertanto, la questione primaria non è cosa vorrebbe la società, ma cosa è armonioso per noi nella fede.
Distinzione tra matrimonio civile e religioso
Il matrimonio è un trattato secolare / statale tra due persone a cui la società per vari motivi dà una particolare protezione. Osservato storicamente, lo stato ha rivendicato il monopolio sull’istituzione del matrimonio. I cristiani dei primi secoli si sposavano secondo la consuetudine locale dell’ambiente non cristiano o del rispettivo ordine sociale. Tuttavia, la condotta di vita degli sposi e delle famiglie cristiane era un tema interno della chiesa. Essi avrebbero dovuto complessivamente vivere conforme al messaggio biblico. Fu solo nel Medioevo che si sviluppò una teologia cristiana del matrimonio (dogmatica e liturgia), che coincideva con quella secolare. Con l’Illuminismo, il sorgere degli stati moderni e la battaglia culturale, c’era di nuovo una separazione dell’ordine su questo tema: prima celebrazione del matrimonio civile, poi cerimonia religiosa. Oggi la chiesa da sola non può più giustificare legalmente il matrimonio. Per questo la nostra chiesa si è sempre attenuta a questa tradizione: prima il matrimonio civile, poi la benedizione della coppia da parte della chiesa. Già nella Bibbia – soprattutto nell’Antico Testamento – c’erano, anche se i termini odierni non erano ancora conosciuti, madri surrogate, famiglie patchwork e figli che avevano più di una madre e più di un padre, cioè da un lato padri e madri biologici e dall’altro padri e madri sociali. Le famiglie in tutte le loro vecchie e nuove forme conoscono l’esperienza del buon esito e del fallimento delle relazioni.
3. Presa di posizione e proposta di soluzione liturgica
La Bibbia è da prendere fondamentalmente nel suo insieme. Dobbiamo guardare l’intera testimonianza della Bibbia e riconoscere la visione di fondo della coesistenza dei sessi e applicarla ai nostri tempi. Per me tuttavia, sono rilevanti i seguenti passaggi biblici:
“Poi il Signore Dio disse: «Non è bene che l’uomo sia solo: gli voglio fare un aiuto che gli sia simile» … Il Signore Dio plasmò con la costola, che aveva tolta all’uomo, una donna e la condusse all’uomo. Allora l’uomo disse: «Questa volta essa è carne dalla mia carne e osso dalle mie ossa. La si chiamerà donna perché dall’uomo è stata tolta». Per questo l’uomo abbandonerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne. Ora tutti e due erano nudi, l’uomo e sua moglie, ma non ne provavano vergogna.”
(Genesi 2: 18 e 22-25)
“Ma all’inizio della creazione Dio li creò maschio e femmina. Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e i due saranno una carne sola. Sicché non sono più due, ma una sola carne.”
(Marco 10: 6-8)
“Quando Davide ebbe finito di parlare con Saul, la vita di Giònata s’era legata alla vita di Davide, e Giònata lo amò come se stesso … Giònata strinse con Davide un patto, perché lo amava come se stesso.”
(1. Samuel 18: 1 e 3)
In questo senso, l’alleanza tra uomo e donna è evidenziata da Dio nella creazione come forma di vita sociale. Circa l’80% degli esseri umani vivono così. Ciò non significa in alcun modo una svalutazione dei restanti 20%. La Bibbia conosce – come in tutte le culture e in tutti i popoli – l’omosessualità vissuta come parte della vita; ma nel senso d’oggi non conosce unioni civili / matrimoni tra persone dello stesso sesso.
Dunque come dobbiamo procedere? Il mio suggerimento: Come persone moderne, qui dobbiamo differenziare tra una prospettiva politica e una religiosa. Questa è una buona tradizione cattolica cristiana.
Per questo, occorre distinguere tra ciò che lo Stato stabilisce democraticamente per tutti e la libertà di attuazione in ambito religioso. Così qualcuno può assolutamente votare in una votazione popolare svizzera per il matrimonio civile per tutti e al tempo stesso mantenere la precedente comprensione del matrimonio tra uomo e donna nella religione a cui appartiene.
Questo, come sopra descritto, deriva dal fatto che presso l’anagrafe si stipula un contratto di matrimonio generale nel senso di un ordine sociostatale e in seguito sul piano religioso, un patto sotto l’aspetto speciale dell’appartenenza religiosa.
Può avere senso secondo il diritto civile, di aprire a tutte le coppie la convivenza legalmente regolata, indipendentemente dal loro sesso e dal loro orientamento sessuale.
Considerare il contesto internazionale ed ecumenico
Una soluzione responsabile, accanto al nostro contesto svizzero, deve tener conto anche delle altre Chiese vetero cattoliche dell’Unione di Utrecht e dei nostri particolari partner ecumenici. E proprio per questo motivo, la correttezza di ogni decisione non si compie in maniera episodica, ma solo attraverso la sua ricezione positiva (pratica vissuta) e con la messa in pratica. Attualmente, le Chiese ortodosse e la maggior parte delle Chiese anglicane rifiutano il matrimonio per tutti a livello statale e a livello ecclesiastico. Nelle Chiese vetero cattoliche dell’Unione di Utrecht sembra si stia affermando una situazione di stallo.
Prendere la sessione straordinaria del Sinodo nazionale 2020 a Zurigo come indicatore
In sostanza, la questione teologica del matrimonio per tutti non può essere decisa scientificamente o gnoseologicamente in modo oggettivo, ma solo nella fede. In molte chiese si trovano studiosi biblici e dogmatisti che sostengono o rifiutano il matrimonio per tutti nella dottrina della loro chiesa. La nostra Chiesa, dopo il Sinodo straordinario di Zurigo 2020 ha quattro possibilità.
- Decide con il NO e lascia tutto così come prima (Modello Wloemer con il sacramento del matrimonio per le coppie eterosessuali e la benedizione delle unioni per tutti gli altri).
- Decide con il SI (Modello Krebs con un sacramento e un rito di benedizione del matrimonio per tutti).
- Decide con il SI (Modello von Arx con due sacramenti e due riti di benedizione)
- Decide apertamente e lascia il resto alla ricezione (pratica vissuta) (Modello Ring con diversi riti di benedizione legati a situazioni di vita e non al sesso della coppia).
La benedizione è fondamentalmente sacramentale. Ciò significa: quando due persone battezzate e cresimate entrano insieme in una relazione a lungo termine e vogliono sottoporla anche alla benedizione di Dio, allora la chiesa dovrebbe soddisfare questo desiderio. La benedizione esprime che Dio approva, protegge e accompagna questa relazione. La nostra attuale controversia interna alla chiesa ruota principalmente intorno a due questioni:
- In quale arco di tempo e con quale procedura devono essere tratte le conseguenze teologiche e liturgiche dal matrimonio di stato per tutti?
- Come possiamo tuttavia agevolare i cristiani tradizionalmente pensanti a considerare le unioni dello stesso sesso altrettanto valide quanto il matrimonio?
La mia attuale proposta di soluzione per i lavori del Sinodo nazionale nel 2021 è la seguente:
- che in caso di una successiva desiderata benedizione della chiesa per tutti i matrimoni civili celebrati, vale la stessa equivalenza (essi sono sacramentali, perché i credenti allo stesso tempo desiderano sottoporre la loro alleanza di stato sotto la benedizione di Dio);
- che il vescovo incarica la commissione liturgica di elaborare un libro rituale con riti di benedizione, che si riferiscono alla rispettiva situazione di vita della coppia. La coppia sceglie personalmente.
- che in questo libro rituale siano altrettanto inclusi i precedenti riti del sacramento per matrimonio di coppie eterosessuali e la benedizione di partenariato per le altre coppie.
MOTIVAZIONE:
Questo procedere cerca di mantenere aperto il dibattito sul matrimonio e la famiglia e prende in considerazione coloro che la pensano e l’avvertano diversamente all’interno della propria chiesa, nell’Unione di Utrecht delle Chiese vetero cattoliche e nella comunità ecumenica. Questo è anche il motivo per cui il tema del matrimonio per tutti nei successivi procedimenti suggerisce il metodo per una questione di fede secondo la nostra costituzione.
+ Harald Rein
Dal verbale della seconda riunione del Sinodo nazionale della Chiesa cattolica cristiana Svizzera, giovedì 8 giugno 1876, ore 9 del mattino, nella chiesa parrocchiale di Olten, p.20sg.:
Essa (la Chiesa cattolica cristiana) riconosce … come unico Signore della Chiesa solo Gesù Cristo, sotto il quale si governa autonomamente in relazione al suo episcopato, sacerdozio e diaconato;
… come concili ecumenici cioè concili generali, solo quei sette e questi anche solo nei loro testi non adulterati, che come tali sono stati accettati dalla Chiesa indivisa d’Oriente e d’Occidente;
… come morale cattolica, solo la morale del vangelo così come viene intesa secondo la generale, stabile e unanime testimonianza delle singole chiese cristiane;
… come disciplina e liturgia cattolica, solo la disciplina e la liturgia come venivano generalmente celebrate nella Chiesa indivisa.
Traduzione da tedesco di Giosuè Langone