Per una de-patriarcalizzazione della nostra teologia e della nostra prassi

Se il nostro obiettivo come Chiesa è quello di vivere un cristianesimo in libertà e responsabilità, non possiamo risparmiarci un discorso chiaro sulle caratteristiche patriarcali della nostra società.
Se i cristiani possono plasmare la propria vita in modo autodeterminato, ciò significa anche al di là delle disposizioni inconsce e sociali che la nostra cultura produce in modo differenziato per le donne e gli uomini, il che è auspicabile da parte mia.
Questo movimento di de-patriacalizzazione è iniziato da tempo: le donne come membri battezzati e confermati delle Chiese cristiane, le donne nel Sinodo, nel consiglio sinodale e le donne che esercitano un ministero. Ma per me rimane superficiale se il nostro discorso non affronta questa dimensione in sé e per sé. Anche la discussione sul matrimonio per tutti ne è un buon segno. Se noi come Chiesa trascuriamo o non vogliamo esaminare le caratteristiche patriarcali dell’istituzione del matrimonio, perdiamo un’occasione importante per annunciare il Vangelo in modo credibile.
Secondo l’affermazione del diritto romano: Paternitas semper incerta, maternitas semper certa (cioè: la paternità è sempre incerta, la maternità è sempre certa), il matrimonio garantisce all’uomo una discendenza legittima. So che il concetto di matrimonio è cambiato nel tempo, ma il principio di base rimane lo stesso.
In questo senso, l’immagine biblica dell’amore tra Cristo e la Chiesa non è più utile per descrivere il matrimonio. L’uomo è identificato come Cristo e come la parte attiva della coppia e la donna come la Chiesa, cioè la parte passiva. Dietro a tutto questo ci sono strutture patriarcali.
L’unica immagine biblica utile è quella dell’alleanza. E non prima di tutto l’alleanza tra Dio e

il suo popolo, ma le alleanze che le persone stringono tra loro, come Gionata e Davide per esempio. Questo è l’unico esempio biblico di patto tra partner uguali, che è personalmente il mio ideale di matrimonio.
Ma se è anche l’ideale della Chiesa cattolica cristiana, allora dovremmo formularlo e annunciarlo chiaramente.
Chiedo un esame più approfondito della nostra pratica ecclesiale e dei discorsi con le lenti della de-patriarcalizzazione, in modo che tutte le persone si sentano veramente benvenute nella nostra chiesa.