Quaresima

Il tempo di preparazione alla Pasqua dura quaranta giorni. Per questo è chiamato con la parola latina “quadragesima”.

Ci sono però due modi di contare: secondo uno, il tempo di preparazione inizia la prima domenica della quaresima e termina il giovedì santo, immediatamente prima dei tre giorni festivi di Pasqua. Invece contando i giorni di magro, di digiuno – le domeniche non sono tra questi – bisogna iniziare a contare dal mercoledì delle ceneri e andare fino al sabato santo per raggiungere il numero di 40.

Il numero di quaranta giorni risale alle prescrizioni bibliche. Sia Mosè (Dt 9,9) che Elia (1 Re 19,8) si preparavano ad un incontro con Dio per tutta questa durata digiunando, per questo tempo Gesù fu a digiuno mettendo alla prova la indispensabile obbedienza a Dio per la sua missione. Anche la permanenza di quarant’anni del popolo di Israele nel deserto durante il suo cammino verso la Terra Promessa è un motivo.

Digiuno come una più  lunga astensione da certi cibi (animali) oppure come una limitazione occasionale di cibi e bevande all’essenziale (digiuno di penitenza il Mercoledì delle Ceneri, il digiuno di lutto il Venerdì Santo e Sabato Santo) è solo un aspetto di un orientamento fondamentale, spiritualmente e fisicamente purificante che apre la vita con e in Dio. (Mt 4,4).  Cosa significa, per esempio,  una frase dalla prefazione della Quaresima (vedi n.151): “Rafforzi la fiducia della tua vicinanza, quando preghiamo; ci liberi dal potere della quotidianità, se esercitiamo il digiuno e la rinuncia; tu ci dai la tua abbondante misericordia quando la nostra mano si apre ai bisogni dei poveri.” Sarebbe un equivoco se si trattasse di trattenersi per un po’ rispetto a ciò che non dovremmo fare comunque.

Le funzioni della quaresima invitano alla rinnovata attenzione e al ritorno a Dio e alla Buona notizia del regno di Dio proclamata da Gesù Cristo ossia alla buona notizia predicata dagli apostoli della morte e della risurrezione del messaggero di Dio Gesù Cristo.

In questo si compie una attualizzazione del battesimo. Tale pentimento include anche lasciare andare irrigidimenti interpersonali e gesti curativi di riconciliazione. A questo motivano le letture bibliche, ma anche le celebrazioni penitenziali durante il Mercoledì delle Ceneri (o “La domenica delle Ceneri”) come anche la I e la V domenica di Quaresima. La celebrazione del Giovedì Santo conclude la preparazione per la Pasqua con la proclamazione del perdono e l’essere nuovamente accolti nella comunione con Dio.

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Al di fuori delle funzioni religiose le collette delle opere assistenziali della Chiesa – fra le quali “Essere solidali – Partner Sein” – oppure i giorni di minestra danno una motivazione alle comunità a condividere i doni della creazione e del lavoro umano con quelli che sono nel bisogno.

Secondo la tradizione antica, Quadragesima è anche il tempo di preparazione di chi cerca Dio non ancora battezzato per l’incorporazione nella Chiesa. La cosa migliore è che questo rito avvenga nella veglia pasquale quando viene benedetta l’acqua usata per il battesimo.

Il Mercoledì delle Ceneri (o la “Domenica delle Ceneri” nelle zone con una data tardiva del carnevale) all’inizio della celebrazione eucaristica viene sparsa la cenere – da rami di palma o ulivo dell’anno precedente che vengono bruciati – sulla testa dei co-celebranti. Ciò li mette di fronte alla limitatezza della vita umana, li chiama a pentirsi e ad aprirsi all’ampiezza della vita divina.