Spirito e libertà

Omelia della celebrazione d’apertura del Sinodo 2019 a cura del parroco di Ginevra Jean Lanoy

2 Cor 3, 17 “Ora, il Signore è lo Spirito; e dove c’è lo Spirito del Signore, lì c’è libertà”.
Cari amici, insieme al nostro vescovo Harald durante la nostra conferenza pastorale ad Hertenstein, ho proposto l’idea di parlarvi di questa citazione che era anche il motto del primo vescovo della Chiesa cattolica cristiana della Svizzera.

Questa citazione è in francese sulla facciata della chiesa della Trinità di Lancy ma anche su quella di Saint Pierre a La Chaux de Fonds dove servivo come parroco. È completato qui in La Trinità di Lancy da quello di Matteo 23,10b: “uno solo è il vostro maestro, il Cristo”.
E precisamente, questa citazione è un’estensione dei testi di oggi. E se volessi andare oltre, aggiungerei anche quello di Giovanni 8,32: “La verità vi farà liberi”.
Questa associazione: libertà e Spirito del Signore, è uno stimolante, un bastone per camminare, un faro per illuminare la nostra via. Questa libertà interiore apre alla liberazione esterna. La liberazione è importante per le nostre vite e spesso difficile da costruire e mantenere.
Ma di quale liberazione stiamo parlando? E quanto siamo disposti ad andare per liberarci e liberarci? Liberare significa sciogliere legami e rompere catene.
La nostra Chiesa è così audace da essere libera? È audace rassicurare che la liberazione non è annientamento? Quanto siamo disposti ad andare? Vogliamo rinunciare allo spirito della paura per sposare lo spirito di fiducia che lo Spirito del Signore non può perderci?
I sinodi non sono luoghi di audacia? Le parrocchie non sono il luogo dell’ardire? I nostri incontri ecumenici, interreligiosi, politici, sociali e associativi non sono luoghi per l’ audacia?
Che cosa dobbiamo temere perché abbiamo le migliori intenzioni e ciò che immaginiamo viene proposto con rispetto, consenso e, allo stesso tempo, con intima convinzione.
Mi permetto di darvi alcuni esempi: in che misura vogliamo coinvolgere la nostra Chiesa in questo movimento di rivendicazione delle donne che invocano lo sciopero? In che misura le nostre omelie, discorsi e scritti di ogni genere, manifestazioni, celebrazioni e altri, partecipano alle loro giuste rivendicazioni? Non siamo uniti contro il sessismo, la discriminazione fisica o salariale, la violenza, gli stereotipi sul posto di lavoro, a casa, per strada? Non siamo sensibili all’oppressione della razza, della classe, dell’orientamento sessuale come pure dell’identità di genere? Riguarda le donne in primo luogo e queste donne sono le nostre madri, le nostre sorelle, le nostre figlie, le nostre vicine e tutte coloro che abbiamo incrociato. Ho preso questo esempio ma ce ne sono tanti che ci sfidano: in termini di salute, pensionamento, condizioni di lavoro, spiritualità aperta e mobilitata.
Lo spirito del Signore non è la lettera del Signore o se volete il Signore alla lettera, anche se le lettere sono interessanti come punto di partenza.
Chi mi conosce bene sa che mi piace provocare. Ma è anche la mia profonda convinzione osare la libertà, provare la libertà, concorrere al bene per noi e attorno a noi. Sono convinto che l’inerzia, al contrario, lasci il posto al decadimento delle situazioni.
Non vedo l’ora di parlare con tutti voi, sapendo che parlo a persone che vivono situazioni ricche e varie. Ma quello che voglio dirvi è che non c’è alcun rischio nel tentare la libertà, nel tentare la liberazione.
Il Gesù dei Vangeli ha ripetutamente provato questa esperienza. Tutti coloro che, come lui, hanno rischiato una parola diversa, o un comportamento diverso, hanno portato progressi, salute, riforme sociali, il saper essere e il saper fare, dignità ovunque.
Guardare allo spirito del Signore è guardare alle idee che fuoriescono. È avere, nella manifestazione della nostra libertà, il coraggio e l’audacia di metterle in opera. Il bene comune è finalizzato all’audacia della libertà. Nella Chiesa di Cristo che abbiamo ereditato, c’è sempre spazio per manifestare questa libertà nello Spirito del Signore. La luce delle idee è essenziale per noi. Le luci [ ndt: in francese significa anche Illuminismo.] sono essenziali per noi.
Lo spirito dell’Illuminismo che ha provocato il Kulturkampf e il nostro emergere come chiesa è molto utile per noi ancora oggi.
Leibniz ha difeso una visione ottimistica dell’universo: spetta a noi difendere costantemente la nostra visione ottimistica. È più che ovvio e necessario quando si osservano comportamenti o tentazioni di ripiegamento. Grazie ad una visione globale vediamo meglio la posta in gioco.
Le luci del loro tempo, un piccolo numero sparpagliato all’inizio, si manifestarono contro le oppressioni di ogni tipo, lavorando per un progresso del mondo, combattendo l’irrazionale, l’arbitrario, l’oscurantismo e la superstizione. Hanno proceduto a rinnovare la conoscenza, l’etica e l’estetica del loro tempo. L’influenza dei loro scritti fu decisiva nei grandi eventi del tardo XVIII secolo che sono la Dichiarazione d’indipendenza degli Stati Uniti, la Rivoluzione francese, l’abolizione della schiavitù … Il movimento illuminista del rinnovamento intellettuale, culturale e spirituale, il pensiero illuminista si è esteso all’Europa e persino alle Chiese.
Fino ad oggi, queste luci sono diverse e varie. Non siamo noi le figlie e i figli? Da parte mia, credo che la libertà come spirito porti buoni frutti, specialmente quando questa libertà trova la sua ispirazione nello Spirito del Signore.
Lo spirito va oltre la lettera anche se spesso ne è ispirata. I nostri sinodi sono la possibilità della manifestazione della libertà, traendo la sua fonte dallo Spirito del Signore, che sia scritta o vissuta.
L’esperienza vissuta sfida tanto quanto la Scrittura. Attraverso le voci libere e ispirate dal Signore delle Scritture, il progresso di una vita migliore nella Chiesa e al di là delle Chiese è forgiato nel tempo e nelle generazioni.
Abbiamo un solo maestro, Cristo, come è scritto in Matteo, non un maestro oppressivo ma un maestro liberatore.
Se il motto è inscritto almeno nella facciata di due delle nostre chiese, è, penso, più spesso inscritto nella nostra fibra interna, nella nostra volontà di agire per il bene. Siamo tutti noi qui la prova vivente che anche i progressi sono passati attraverso noi. Esprimo la speranza che i progressi continueranno nel nostro tempo, nella nostra Chiesa e oltre, grazie alla libertà … libertà di agire, di dire e di pensare in particolare.
È scritto in 2 Cor 3, 17: “Ora, il Signore è lo Spirito; e dove c’è lo Spirito del Signore, lì c’è libertà”.
Quindi continuo come voi a pensare per agire. Amen.